Vota Zoro!

Qualche mese fa stavo a chiaccherare con un amico, in radio, e mi chiedeva del blog, di come andava, di che parlavo. Proprio all’ultimo mi fa la domanda difficile
– ma te che c’hai un blog che parla dell’arte, mi dice, secondo te un blog può essere un’opera d’arte?
Porco boia, c’ho pure la laurea io, so’ accreditato a rispondere, non è che posso fare scena muta.
Comincia col prendere tempo, mi dico
– ma sai, un’opera d’arte deve poter essere fruibile, i blog possono durare anni, non puoi leggerlo tutto e dire che per intero sia un’opera d’arte; poi deve sapersi esprimere sfruttando lo specifico del mezzo: i link, un rapporto particolare con la contemporaneità, una dimensione quasi sincronica tra produzione e consumo
– e quindi possono esserlo o no? mi incalza.
Devo decidermi, mi ci vuole un esempio.
– ecco, hai presente Zoro? quando ha fatto la cronaca delle olimpiadi di Pechino da Cupra Marittima?

– C’era Laure Manaudou che lo guardava a bordo vasca, il biglietto per la finale dei 100m con Usain Bolt sul taxi, la carne di cane procacciata dall’interprete, la nazionale di softball venezuelana, ecco tutto quel racconto lì, che non sapevi se era vero o no, è stata una cosa magistrale. E te lo dice uno che le Olimpiadi, quell’anno, non le guardava nemmeno in televisione. Peraltro, in contemporanea, il blog ufficiale della Rai faceva magra figura: chiuso dopo un paio di giorni, perché indispettito dai commenti. Padronanza del mezzo, inventiva linguistica e senso del ritmo. Una roba da studiare a scuola.

Ora ci sono le elezioni, domani tocca d’andare a votare. Da un po’ mi capita che quando sono più disilluso del solito, sulla politica, mi conforto con Zoro; e non è solo la questione di farci una risata o rifocillarsi d’entusiasmo naïf – che pure, dico, avercene. Alexander Stille scrive: “Berlusconi ha dedicato buona parte della sua vita ad affermare l’idea che quello che conta è l’apparenza, non la realtà”, e a me fa venire in mente di quella volta che voleva risolvere la crisi della Fiat appiccicando sulla Punto lo scudetto della Ferrari. Ecco, a proposito di realtà, Zoro è andato all’Aquila

(la seconda parte la trovi sul blog di Diego Bianchi – Zoro. Qui s’è parlato dell’Aquila con il corto di Paolo Sorrentino e le fotografie di Pietro Masturzo. La citazione di Alexander Stille è su Internazionale, n°839)

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