Mentre stavo guardando Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton mi sono chiesto «ma perché devo pagare di più per vedere un film sfocato?». Bene, pare che non sia il solo. Roger Ebert su Newsweek: il 3-d non aggiunge niente all’esperienza dello spettatore, anzi: si perde in profondità e senso della dimensione, distrae e fa venire la nausea.
Poi, Alice non mi è piaciuto; a Tim riesce bene rendere colorata una cosa tetra, come ne La sposa cadavere, mentre non mi sembra gran che nel rendere tetra una cosa colorata, come Alice di Lewis Carroll.
E quindi avevo due buoni motivi per essere contento del nuovo film di Wes Anderson, Fantastic Mr. Fox. Il primo: avevo letto a mio figlio il libro. Secondo: Fox non solo non è in 3D, è un’animazione in stop-motion: pupazzi ripresi passo-passo (o passo uno, come si dice).
Fox, che pure è lungo e complicato, è un film che diverte un bambino di 5 anni, con la grazia di un gioco ben riuscito. E mentre lo diverte, con una semplicità priva di vertigini visivo-sonore, gli racconta di un personaggio che non può fare a meno di rispondere alla sua vocazione. E che, quando ha risposto alla sua vocazione, deve trovare, per quello che fa, un senso ulteriore, vincendo le sue paure.
Fox ha il terrore dei lupi finché non ne incontra uno
On their way home, the band of thieves sees a magnificent wolf. They give him a fist pump, and he returns the favor. That both these encounters involve animals suggests that, for Anderson, the attitude expresses a spiritual and/or biological force. Fox realizes that he cannot be a thief all his life. Before, he found meaning in his work, which was stealing. Now, he must find it through his relationships with others. (the arts fuse)
Fox è un film politico, che riflette sulla società, sulla libertà e sull’oppressione, e propone delle strategia di sopravvivenza. Come sempre più spesso film per bambini sono capaci di fare. Come il bellissimo Alma di Rodrigo Blaas.
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