Autoproduzione industriale, viva l’amore e l’industria culturale

Ciao, mi chiamo simone rossi.
Ho scritto un libro, si intitola sbriciolu(na)glio e lo pubblico io.

Io e Simone Rossi ci siamo conosciuti una sera di novembre.
Lui dice
– fa freddo a Cuneo?
e io gli rispondo
– da sempre e per sempre.

E allora lui mi dice che sarebbe stato in città per una cosa di scrittori. Mi dice di passare, che l’avrei riconosciuto perché era quello con un buco in una scarpa. Ma io niente, mica ci sono andato a Cuneo, che noi di Torino siamo gente diffidente. Anche se, a ripensarci adesso, avercene di avventure di giovani aspiranti scrittori straccioni.

Che, io ve lo dico, questo Simone Rossi l’avevo notato già quando era morto Levi-Strauss. Oh guarda, avevo detto. Ma mica è sempre così, proprio amicizia l’abbiamo fatta quando capimmo di avere una comune radice culturale: l’intervallo di quarta maggiore. Inoltre c’è una missione da compiere: mettere il mondo in guardia dal ritorno degli anni ’90, perché va bene insegnare teatro con i Nirvana, ma ci manca solo “che i Negrita rifacciano Smells Like Teen Spirit, poi possiamo pure morire”.

Insomma una qualche soluzione bisogna pure trovarla.
Appunto, dicevamo

Ho scritto un libro, si intitola sbriciolu(na)glio e lo pubblico io.
Costa 10 euro, e lo pubblico appena trovo venti persone che mi mandano una mail con scritto voglio sbriciolu(na)glio.
[…]
Gli scrittori migliori sono tutti morti.
Ecco, sbriciolu(na)glio è un raccolto postumo.
Dentro c’è cugino Lubitch, Angie, Gianluca, gli elefanti, le patate, i cani, mio nonno, Skip James, due ladri, Fabrizio De Andrè, Antonin Artaud, Tom Waits, Johnny Cash, una che fuma, una con due tette così, i Radiohead, Bill Evans, Gengive Sanguinanti Murphy, l’aceto, la luna.
Se sei un lettore e lo vuoi, tocca che mi dai 10 euro (scrivimi che ti spiego).
Se non vuoi pagare, continua pure a leggermi su internet: non mi offendo, ti capisco, il disco dei Radiohead l’ho scaricato offrendo zero sterline.
Se sei un editore e lo vuoi pubblicare, scrivimi che ti spiego (anzi, spiegami tu).

E cosa allora?
Ah sì, la mail: silkeyfoot@gmail.com

Noi di Torino siamo gente pigra, quindi anziché spostarci meglio che venga direttamente Simone Rossi.
Appena troviamo venti persone che…

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