«C’è da prendere di petto questa storia».
«Eh».
«Io pensavo a questa»
Sua Maestà, il re più antico, Priapo, Padrone dell’Universo, non ha coscienza.
«Priapo, dove l’ho già sentito?»
«Priapo, figlio di Afrodite, di padre incerto. Chi dice Dioniso, chi Zeus. È accreditata la versione secondo cui la moglie di Zeus, gelosa di Afrodite, l’abbia maledetto dotandolo di organi genitali spropositati».
«Organi genitali spropositati a chi? Zeus o Priapo?»
«Priapo, Priapo. Un enorme cazzo inutile, sempre eretto e mai soddisfatto. Uno che lo cacciavano dai banchetti perché importunava le ninfe».
«Comunque la citazione finisce così:»
Il padrone dell’Universo era mediocre, marcio. E anche bugiardo.
«Bah. Mi pare un po’ scontata. Bisogna affondare di più le mani in questa faccenda di Ruby».
«Sì, cerchiamo di entrare nello spirito».
«Ma chi è ‘sto Caligari?»
«Caligari, quello, del doppio: l’allucinazione che si confonde con la realtà».
«Ah. Una specie di vita parallela».
«Sì, una vita parallela creata dalle sue fantasie. C’era di mezzo anche un Cesare, se non ricordo male».
«Ecco, così direi che ci stiamo avvicinando».
[e questa mica era la prima]