L’altra domenica sono andato al bike pride di Torino, ci sono andato in macchina.
Al raduno del bike pride 2013, mentre ero in coda per prendere la birra, ha iniziato a parlare il sindaco, Fassino. In molti l’hanno fischiato. Non dico che non avessero le loro ragioni ma a me viene su una pena a vedere uno, da solo, esilino, peraltro, fischiato da tanti. Allora quando ha detto una cosa qualunque con la quale ero d’accordo -Faremo il doppio delle stazioni di bike sharing, ho urlato -Bravo! e l’ho applaudito che tanto avevo le mani libere perché la coda per la birra era lunga.
Per il resto del pomeriggio del bike pride ho giocato a pallone, sotto la tettoia, nei campi aperti, con le porte e le reti, lasciati alla disponibilità di chiunque. Per chi non lo sapesse nei pressi c’è la sede della curia, anche nella sede della curia ci sono dei campi bellissimi, con le porte e le reti, ma sono chiusi. Chiusi e deserti tutto l’anno tranne un paio di settimane in estate quando fanno l’estate ragazzi della curia.
Invece lì sotto a giocare a pallone mi sono parecchio divertito, ho segnato un goal e ne ho sbagliato un altro. Quello che ho segnato è stato un inserimento veloce, senza voler strafare, con la palla a sinistra e il portiere a destra. L’altro invece un lancio smarcante e volendo strafare ho tirato fuori.
Si sta bene sotto la tettoia dove una volta c’era l’acciaieria. Uno degli aneddoti preferiti di mio padre è di quella volta che quasi ci lasciava una mano, per uno scherzo dei colleghi, quando ancora c’era l’acciaieria.