Un solo albero rosso

Per una serie di circostanze l’altro giorno mi sono trovato davanti a una palla di specchi.

palla di specchi

Mi ha fatto venire in mente un vecchio disco, ho controllato ce l’ho ancora, aveva una copertina di cartone anziché di plastica, dentro c’è una canzone che non sentivo da anni e che dice – Sono l’oceano, sono l’oceano, che mi ha fatto venire in mente questa estate che con mio figlio, in macchina, abbiamo guidato fino all’oceano, e siccome lui non guida ancora guidavo solo io e mi sembrava di stare dentro l’epica di Cormac McCarthy a guidare mio figlio fino all’oceano

– Noi siamo i buoni.

– E perché?

– Perché portiamo il fuoco.

Andavamo a fare i castelli di sabbia sulla spiaggia.

E ieri, che eravamo di nuovo in macchina, a guidare da scuola a casa, e gli facevo sentire una canzone che si chiama il Partigiano. E lui mi diceva – Ma è italiano questo signore che scrive canzoni sui partigiani?– No, è canadese.

– Quante cose buone vengono dal Canada, ho pensato. E stamattina ho trovato, per caso, mentre cercavo altro, una foto di un viaggio in Canada. Eravamo vicino a una foresta, avevamo camminato su una rotaia, come in quel famoso film, eravamo in riva a un lago, davanti c’era una distesa di alberi verdi e un albero rosso in mezzo.

albero rosso

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