Il pullman dietro

Io, non lo dico per vantarmi, sono entrato nella sede di un partito politico una volta sola. Magari domani mi ricapita ma per adesso è così.

Era a Torino, io sono di Torino, era la sede del Partito Democratico della Sinistra, credo si chiamasse così in quel momento, era luglio del 2001, io avevo ventidue anni.

Nella sede di quel partito politico si decideva che vista la situazione non si poteva garantire la sicurezza delle persone, non si poteva organizzare un servizio d’ordine e che quindi non si potevano portare le bandiere del Partito alla manifestazione, la manifestazione era a Genova, dove si teneva una conferenza di capi di stato nota come G8. Era il 20 luglio del 2001, nel pomeriggio era morto Carlo Giuliani.

Però i pullman per Genova erano prenotati e chi voleva poteva trovarsi il mattino dopo in Piazza Arbarello, una piazza di Torino, e partire per Genova, in un certo senso per i fatti suoi o come si suol dire a suo rischio. Potrei aver capito male ma credo che il viaggio lo pagasse l’Arci. Noi eravamo io, Chiara, Daniele e Tommaso, ci siamo svegliati presto e ci siamo trovati in Piazza Arbarello; Marco che era del Partito e che sarebbe sceso a Genova anche lui ha contato tutti quelli che erano sul pullman e segnato i nomi, era sabato.

Io non mi ero portato nessuna macchina fotografica, guarda quanta gente che fa fotografie, avevo pensato, bastano già loro, avevo pensato e oggi, che sono passati quindici anni, mi è venuto in mente che forse una foto, una foto mia, mi sarebbe piaciuto averla di quella giornata. Oggi fotografo un sacco di cose, per via della facilità e della disponibilità di una macchina fotografica dentro il mio telefono. Poi a vent’anni si ha un atteggiamento diverso verso l’archiviazione dei ricordi, non sembra un fatto necessario o almeno non impellente.

Quindici anni dopo ci sono delle sentenze di tribunali italiani e internazionali che dicono alcune cose precise su quello che successe in quei giorni, a luglio, a Genova, durante le manifestazioni in contemporanea al vertice dei capi di stato noto come G8.

Il ritrovo, alla fine della manifestazione, era nel piazzale di Marassi, davanti al carcere. Marco ha rifatto l’appello, c’eravamo tutti, e siamo saliti sul pullman. Guardavamo dai finestrini e abbiamo visto un cordone di polizia  che si chiudeva subito dopo passato il nostro pullman, abbiamo pensato che eravamo stati fortunati a non essere sul pullman dietro.

Quando son tornato a casa, e son rimasto da solo, ho cominciato a guardare i telegiornali e dopo tutta quella giornata ho capito per che motivo ci ero voluto andare a Genova, quel giorno: sabato 21 luglio 2001. Ero tornato senza neanche una fotografia, senza un graffio,  con la mia versione dei fatti.

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