L’importanza del trucco e della famiglia

Per Sivlio Berlusconi quello che conta è il maquillage, dovremmo averlo capito: da 15 anni è il protagonista della scena politica, da oltre 25 contribuisce decisamente alla costruzione dell’immaginario collettivo; gli esempi in questo senso non mancano, da ambo le parti. Non è tanto quello che è che conta, quanto quello che appare.
Qui s’era ricordata quella volta che propose di sollevare le sorti della Fiat appiccicando lo scudetto Ferrari sulla Punto, l’altro ieri, in una formidabile sintesi tra editore e capo di governo ha detto

«(Dalle statistiche) la mafia italiana risulterebbe la sesta al mondo. Ma guarda caso è quella più conosciuta, perché c’è stato un supporto promozionale a quest’organizzazione criminale, che l’ha portata a essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro Paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra, programmate dalle televisioni di 160 Paesi nel mondo, e tutto il resto, tutta la letteratura, il supporto culturale, Gomorra…».

Saviano, capirai, c’è rimasto un po’ male a sentir dire che Gomorra è un supporto culturale alla promozione della mafia nel mondo. Dice che «accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l’immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa». E si è chiesto come potrà proseguire il rapporto con la sua casa editrice, di proprietà del presidente del consiglio. Oggi il presidente del Gruppo Mondadori risponde allo scrittore, per dire che quella di Berlusconi è una critica e che tutti hanno il diritto di criticare, e precisa che si tratta di una critica che la vede d’accordo: «una pubblicistica a senso unico non è il sostegno più efficace per l’immagine del nostro Paese».

Nel 1950 Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, con una delle cose più belle del neorealismo italiano: Ladri di Biciclette, presero l’Oscar.

Ma la cosa non fece piacere a tutti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giulio Andreotti disse

«L’Italia non è fatta di soli disperati al quale rubano la bicicletta. L’italia è fatta anche di gente come Don Bosco. I panni sporchi si lavano in famiglia».

Curiosa coincidenza: Saviano, il pubblicista a senso unico, risponde

In Gomorra sono raccontate anche le storie di coloro che hanno resistito alle mafie, un intero capitolo dedicato a Don Peppe Diana, c’è il racconto di una Italia che resiste e contrasta l’impero della criminalità. Quale sarebbe il senso unico?

No, la coincidenza non sta nel Don, che anche qui è l’esempio positivo a fare da contro altare al male, quanto nella famiglia dove si hanno da lavare i panni.
Il presidente del Gruppo Mondadori, che sembra avere più a cuore la difesa dell’operato del governo del lavoro del suo scrittore di punta, è la figlia del presidente del consiglio. L’Italia d’altronde è un paese dove si legge pochissimo, pieno di figli di qualcuno.

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