L’eterogenesi dei fini

Marco: beh
è venuto su un bel dibattito
🙂
io: siamo gente piena di talento e creativa noi
(ho sentito quasi tutto il podcast di paolo nori http://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/09/scuola-elementare-di-scrittura-emiliana-per-non-frequentanti.mp3)
dice che non sa cosa sia il talento o l’essere creativi
quindi dicevo:
siam gente piena di cose che non sappiamo
io vado a leggere a casseta stasera
con wu ming, pensi
Marco: apperò
io: e la cosa che so, di quando devo fare delle cose, come andare a leggere
è meglio sbronzarsi la sera prima
così si evita la tentazione di sbronzarsi la sera stessa
prima che cominci tutto
Marco: non fa una piega
io: gente piena di cose, siamo noi, piena anche di sapere, non solo di non sapere.
Marco: anche di disperazione
tutto sommato
io: e di una qualche urgenza.
ogni tanto.
Marco: ma poco
col contagocce
io: ieri c’era una all’inaugurazione di una roba
che dice che lei doveva andare a vedere la mostra di tina modotti
perché sentiva “un debito artistico”
Marco: …
io: a me fa l’effetto di sentir dire “complemento d’arredo”
Marco: una del dams
io: oppure tu hai mai capito cosa vuol dire uno che dice Eterogenesi dei fini?
io no, una volta sono anche andato a cercare per bene cosa vuol dire quell’espressione
ma poi l’ho dimenticato
e ora non la cerco più
penso che tanto uno se voleva farsi capire
non diceva eterogenesi dei fini
Marco: (spetta che mi chiamano. torno dopo.)

Tina Modotti San Francisco 1921 Foto: Johan Hagemeyer

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