Cosa lasciano i padri

Humans Of New York è un libro di successo (ottobre 2013), è diventato un Best seller del New York Times nella prima settimana. Viene da un sito di successo (2010), un blog, un Tumblr: secondo il fondatore di Tumblr (2007) – David Karp – il migliore di tutti i Tumblr, il suo preferito. Tre colonne ininterrotte di fotografie, ciascuna completata da un breve testo.

Humans Of New York, random screenshot

L’autore di Humans of New York si chiama Brandon Stanton, ha cominciato nel 2010 quando era disoccupato, la fotografia era il suo hobby e stava piovendo. Era per strada senza un ombrello e incontra un vecchia signora; le fa un ritratto, le scatta una fotografia da vicino, così vicino che si trova sotto il suo ombrello. A quel punto le chiede: -Se mi potessi dare un solo consiglio, quale mi daresti. Lei gli risponde: -Quello che mi diede mio marito, quando stava per morire. Gli chiesi “come faccio ora a vivere senza di te?” e lui mi rispose “Prendi l’amore che hai per me e spargilo ovunque”.

È una linea editoriale. L’epifania di un’immagine e della sua schietta didascalia, che magari è un piccolo dialogo o un racconto commovente: -Mio papà era un poliziotto, la mattina dell’undici settembre non era in servizio ma si diresse verso le torri e rimase schiacciato dal crollo della seconda perché stava tentando di salvare una persona rimasta intrappolata durante la fuga. Ero a scuola e quando ho visto che tutti ricevevano telefonate e messaggi ho capito che era successo qualcosa di grosso e sulla strada di casa mi sono detto “chissà che straordinari toccheranno a papà per questa cosa. Sarà laggiù a salvare persone un giorno dopo l’altro e non lo vedrò per settimane”.

Nei testi di HONY si trovano il semplice imbarazzo di essere fotografato: -Ci sono i miei colleghi che stanno ridendo di me; o qualcosa di davvero personale: -La terapia sta andando bene; o banalmente scherzoso: -Nella vita credo in tre cose: mangiare bene, fare sport e non fumare. Immagino di poter migliorare nella terza, dice il signore con il sigaro in mano.

New York è il palco della contemporaneità e questa è una sfilata invitante che dice: partecipa! alla comprensione se non all’immedesimazione. HONY è The Sartorialist (2005) ma a proposito della gente comune, sono le foto di Vivian Maier (2007) ma all’oggi e con la rivelazione sulle labbra, a metafora svolta, da condividere con gli amici.

Humans Of New York è costruito come un puzzle senza ordine stabilito per i pezzi, come un’inquadratura su un campo lungo nella quale puoi scegliere che particolare notare, chi viene per primo e chi trascurerai. Quindi è una tecnica di costruzione che favorisce la coabitazione delle diversità, degli stili, delle contraddizioni. C’è un signore con un abito da business man, che dice che la sua impresa nel cloud computing ha un ottimo mercato ma siccome è un settore che non ha pause teme di esserne assorbito: eppure ci sarebbe così tanto altro da fare nella vita oltre il lavoro. C’è un signore, di profilo, con gli occhiali da sole e il volto pesantemente tatuato, che dice: -Mio padre era strafatto di crack, mia madre bipolare. È quello che è.

Sfogliare Humans Of New York ha un effetto positivo. È attuale: poco testo e immagini che sembrano spontanee e famigliari; l’effetto è: ispirazione e consolazione. Il mondo è quello che è, in fondo siamo felici di farne parte, di poter dare il nostro contributo, di avere la nostra presenza. Di proiettarci sullo scenario della contemporaneità, immaginando uno sfondo, un vestito e una frase che suoni sincera e appropriata.

Appendice

C’è un uomo vestito da cerimonia di Laurea, con il diploma in mano. Vicino a lui un bambino, con la cravatta. Il testo dice: -Qual è il miglior consiglio che tuo padre ti abbia mai dato? -Niente scuse.
È l’emblema di un successo possibile, è inspiring e allo stesso tempo leggera; funziona perfettamente: il testo completa l’immagine dotandola di un senso che immediatamente la supera: è anche ideologica, di una ideologia leggera e inspiring: dipende da te, se lo vuoi e se lavori duro tutto è possibile. Forse lo spirito positivo di HONY può essere riassunto da quest’immagine.

Albert Camus era rimasto orfano di padre quando aveva un anno. In una recente biografia, si dice che ci fu un episodio rilevante per Albert Camus, rispetto a suo padre. L’episodio gli era stato probabilmente raccontato dalla madre. Suo padre si era alzato alle tre del mattino, aveva attraversato Algeri a piedi per arrivare in tempo, un’ora dopo, all’esecuzione di un uomo che faceva il suo stesso mestiere: un bracciante, nel settore vinicolo. L’uomo aveva commesso un omicidio particolarmente violento, uccidendo il suo padrone e i suoi due figli piccoli, con un martello. L’uomo era stato catturato e condannato alla pena di morte per decapitazione. Il padre di Camus era d’accordo con la sentenza e anche per questo ci teneva a essere presente. Ma una volta tornato a casa aveva vomitato tutta la notte, l’esperienza della decapitazione lo aveva sconvolto e non volle parlarne mai più.

Dice, questa biografia (ottobre 2013), che quell’episodio fu influente nel determinare l’atteggiamento futuro da parte di Camus nei confronti delle contraddizioni.

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