Ortega Y Gasset ha scritto che “Noi tutti siamo perduti”; soltanto quando confessiamo questo troviamo noi stessi e viviamo davvero. Ma seppi di essere perduta quand’ero una ragazzina e mia madre non capiva perché piangessi da sola. Fare film a New York fu un bene, perché imparai tanto e scoprii Tolstoj e Anna Karenina.
Poi fui mandata a fare film a Hollywood nel 1927: nessuno sapeva capire perché io odiassi tanto quel terribile posto distruttivo che a tutti gli altri sembrava un paradiso meraviglioso. “Che ti succede, Louise? Tu hai tutto! Cos’è che vuoi?”. Per me tutto questo era come un sogno terribile che faccio – sono perduta tra i corridoi di un grande albergo e non riesco a trovare la mia stanza: La gente mi passa davanti come se non potesse vedermi né udirmi. Così dapprima fuggii da Hollywood e da allora sono sempre fuggita. Ed ora, a 69 anni, ho messo da parte la speranza di trovare me stessa. La mia vita è stata niente.
Luise
7 gennaio 1976
Ho disegnato i miei fumetti per undici anni e posso dire che in questo periodo ho disegnato diecimila volte l’immagine di una donna per la quale tu sei stata l’ispirazione.
Guido
10 febbraio 1976
E ancora scherzando: mi sono sempre rammaricata di avere poco cervello – ora mi sembra che il mago di Oz dette un diploma allo spaventapasseri – allora il mago di Crepax potrebbe dare un diploma a Louise – mandami un disegno – lo metterò sul cassettone di fronte al mio letto – quando un libro mi rende perplessa io posso guardare il disegno e capire ogni cosa –
LoveLouise
3 maggio 1976
Ho saputo che è appena uscito in Francia il libro “Louise Brooks portrait d’une anti – star”. Farò di tutto per averlo.
Guido
5 dicembre 1977