Categoria: Ranieriadi

La forza che vorrebbe dormire e è costretta a vegliare

«Mi intendi? Non si tratta di godersela» È la distanza a strapparci le braccia: ci agitiamo molli dentro lunghe, silenziose, immobili pause (la testa schiacciata dalla pressione, l’assetto tale da sopportare, e non da fendere, il sonoro e solenne peso cubico di tutti gli oceani), come molluschi avvolti dalla notte nera dell’acqua definitiva. Niente accade, […]

Le cose che faccio quando non mi vedi

Quando sono sotto la metropolitana, e sto aspettando il treno già da qualche minuto, e persino l’ansia di arrivare in ritardo mi ha annoiato, così come il quarto rewind dell’ultima traccia nell’iPod, mi metto a immaginare un attentato. La palla di fuoco di solito arriva dal verso della metro (sinistra) e corre velocissimamente lungo il […]

Subspazio – anamorfosi dell’eros digitale

Una volta io e diego siamo rimasti fuori, dentro il Salone del libro di Torino. Pochi minuti prima passeggiavamo contenti, quasi del tutto appagati dall’analogico, nella sua forma culturale (libri) e in quella, più inafferrabile e misteriosa, delle nostre fisiologie (corpo). Non mi prende il telefono, datorino, esco; ah, devi andare a scrivere su friendfeed […]

Cinema periferico: visioni estreme

Guidonia, multisala Planet. Visione di Seven Swords, interminabile, tipo 2 ore e un quarto. Dopo i primi 100 minuti, ogni dissolvenza produce sempre più cattiveria, quasi respirabile nell’aria. Alla fine, morto l’eroe o non mi ricordo chi cazzo, ne vengono bruciate le ceneri. Dissolvenza. La gente fa per alzarsi. No, niente, dissolvenza in entrata, sottotitoli […]