Art + Show Biz = Los Angeles party (?)

La scena è questa: Lady Gaga, vestita da Miuccia Prada, suona, su un pianoforte dipinto da Damien Hirst e davanti a dodici ballerini del Bolshoj, la sua nuova canzone. Il tutto orchestrato da Francesco Vezzoli.
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È il party per il trentennale del MOCA, il Museo d’arte contemporanea di Los Angeles.

Un anno fa il Museo era in bancarotta. Ora no, non ha più un debito. In sei mesi ha raccolto 57 milioni di dollari. Ci ha pensato Eli Broad, che vuole fare di Los Angeles il centro mondiale dell’arte contemporanea. Già ora, dal suo punto di vista di vista LA è una delle quattro capitali culturali del mondo, con NY, Londra e Parigi. Ma nessuno sembra rendersene conto. Dici LA e tutti pensano a Disneyland o a Hollywood.

Mondi che sembrano e che sono distanti. L’idea di Broad, a partire dal galà per il trentennale per finire con il nome del nuovo direttore del museo, è quella di metterli in comunicazione tra loro. Di farli parlare, se non proprio di mischiarli.
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D’altronde: dove, se non qui?

[photo credit – Vogue, dec. 09]

(dello stesso genere, Pop + Porn = Art (?))

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