Per scrivere devi avere un coltello

Ho letto di un professore che a un corso universitario di scrittura drammaturgica diceva che per scrivere devi avere un coltello puntato alla gola. Il sentir parlare di coltelli mi fa venire in mente quando Andy Murray vinse Wimbledon. Fu un fatto notevole.

Wimbledon è un torneo di tennis che si gioca sull’erba, vicino a Londra. Per alcune ragioni il tennis è usato spesso come una metafora, un’analogia, per dire di altre cose della vita degli uomini.

Può darsi che il tennis sia usato spesso come metafora perché i giocatori di tennis si trovano completamente da soli a dover affrontare numerose variabili: l’avversario, le regole, l’arbitro, il pubblico, il terreno, la luce, le palline e devono comunque attraversare tutte quelle difficoltà per riuscire a vincere. La cosa principale di una vittoria è che non hai perso. Vincere è non morire.

Ti giochi la vita, solo davanti a gente che mangia panini al formaggio, diceva John McEnroe.

Ci sono giocatori fortissimi che sembravano incapaci di vincere le partite importanti. Uno di questi è stato Andre Agassi. Vinceva tornei minori, gli esperti di tennis  e i suoi colleghi capivano quanto fosse forte, con uno stile personale e potenzialmente rivoluzionario, ma non vinceva i tornei importanti. Moriva in finale.

Per alcune ragioni il tennis è usato come metafora della vita, per alcuni ragioni Wimbledon conta più di altri tornei. Ci devono essere delle spiegazioni storiche, economiche e sociali per cui Wimbledon è di più degli altri tornei. A me piace pensare che sia per via dell’erba. Se anche non siete mai stati a Wimbledon, ma almeno una volta siete entrati in uno stadio di calcio, credo che abbiate un’idea di cosa voglia dire.

L’erba è una superficie complessa e costosa da mantenere. Il rimbalzo della palla sull’erba è veloce e mai del tutto prevedibile; l’erba si deteriora in fretta e inesorabilmente. L’erba va piantata e coltivata, è soggetta ad agenti atmosferici e stagionali in modo rilevante. L’erba è viva. Un’estensione continua di erba, per esempio un campo da calcio o un campo da tennis, è bellissima da vedere. La prima volta che entrai in uno stadio mi ricordo ancora adesso quel sentimento di contemplazione: tanta erba, della stessa lunghezza, disposta in modo ordinato, è bella da vedere.

John McEnroe diceva di Andre Agassi di non aver mai giocato contro nessun che colpisse la palla così forte, così spesso e in maniera così accurata. Nel 1992 Agassi lo batte in semifinale, a Wimbledon, e il 5 luglio vince il suo primo torneo importante.

– Non devi cercare di fare di ogni palla una palla vincente. Aveva detto Brad Gilbert, il suo allenatore, ad Andre Agassi, prima di diventare il suo allenatore e di insegnargli a vincere in maniera sistematica.

Erano 76 anni che un britannico non vinceva a Wimbledon quando ci riesce Andy Murray, scozzese di Glasgow, il 7 luglio del 2013 battendo Novak Đoković in finale.

Da circa un anno l’allenatore di Andy Murray era Ivan Lendl. Lendl è un ex giocatore, quando giocava vinceva molto e aveva insegnato a Murray come si vince. – Per vincere, gli aveva insegnato, devi essere disposto a tagliare la gola al tuo avversario, quando è girato di spalle.

Questo è quello che mi è venuto in mente quando ho letto di quel professore che a un corso universitario di scrittura drammaturgica aveva detto che per scrivere devi avere un coltello puntato alla gola. Non per fare del tennis una metafora di qualcosa ma a me sembra che funzioni anche: per scrivere devi essere disposto a pugnalare il tuo avversario, quando è voltato di spalle.

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