Per scrivere devi avere un coltello (#3) e uccidere qualcuno

La storia del professore che dice che per scrivere devi avere un coltello puntato alla gola mi ha fatto venire in mente quell’allenatore di tennis che dice che per vincere devi attaccare il tuo avversario senza pietà, anche quando è voltato di spalle. La cosa che mi è venuta in mente è che se sostituisci “vincere” con “scrivere” secondo me la frase funziona, anzi mi sembra funzionare meglio:

per scrivere devi pugnalare il tuo avversario quando è voltato di spalle.

Quando avevo letto l’articolo sullo scrivere e il coltello, oltre all’allenatore di tennis, mi era venuto anche Emmanuel Carrère che nel libro La vita come un romanzo russo, scrive:

– A interessarmi è ciò di cui non si deve parlare. […] Se è proibito raccontare una cosa, capisci anche tu che fatalmente c’è solo quella che si possa e si debba raccontare.

E poco dopo, stesso libro:

– Mi domando se scrivere, per me, equivalga necessariamente a uccidere qualcuno.

 (Scrivere col coltello)

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